Braccate area non vocata
Con 21 voti a favore, nove contrari e tre astenuti, nella seduta di martedì 13 dicembre, il Consiglio toscano ha approvato la riforma sugli ambiti territoriali di caccia. L’Aula ha respinto gli emendamenti, oltre una ventina, collegati al testo in approvazione, presentati dalle opposizioni e una proposta di risoluzione del Movimento 5 stelle.
Il Consiglio ha inoltre respinto la proposta di legge presentata dal gruppo della Lega Nord, primo firmatario il consigliere Roberto Salvini, che intendeva consentire ai portatori d’interesse del mondo agricolo e venatorio, “che da soli compongono la maggioranza dei comitati di gestioni degli Atc”, ha rilevato Salvini nel corso della presentazione, di eleggere in modo democratico le proprie rappresentanze. Il testo intendeva mettere a confronto, in un’assemblea generale, due mondi che hanno spesso interessi divergenti ma la cui sinergia è fondamentale per la gestione del territorio e della fauna selvatica.
Di seguito il dibattito in aula, come riportato dall’ufficio stampa della Regione:
Voto contrario alla nuova riforma in materia di Ambiti territoriali di caccia è stato espresso dal consigliere regionale di Lega Nord Roberto Salvini. Il no è stato motivato dal fatto che “non si prevede un comitato di controllo più allargato” e che “con questa legge si va a regolamentare la gestione di finanziamenti pagati solo da una componente”. Salvini ha spiegato che “la gestione degli Atc viene fatta da una componente degli agricoltori, una del mondo venatorio, una degli ambientalisti ma tra questi solo il mondo venatorio versa soldi ed è per questo che rivendica il controllo di una buona gestione dei soldi”. Per Salvini anche “questa nuova legge è impugnabile in quanto la Corte Costituzionale ha detto che occorreva ripristinare il preesistente e non di disegnare un nuovo assetto”.
Voto favorevole all’atto è stato espresso da Irene Galletti (M5S). “Bene – ha detto Galletti – per la suddivisione in 15 sottoambiti e utile anche la centrale unica di committenza, lasciando poi le spese spicciole all’interno delle Atc”. Galletti ha espresso dubbi sul “perché si sia deciso di mettere l’ufficio della centrale unica all’interno di un atc e non in uffici della Giunta a garanzia di maggior trasparenza”. Galletti ha ribadito la necessità di maggiori controlli e vigilanza, proponendo che questi siano svolti sia “dalla commissione Controllo del Consiglio regionale che dalla Giunta regionale”.
Voto contrario da Tommaso Fattori (Sì). “La soluzione proposta dalla Giunta – ha detto Fattori – presenta vizi di incostituzionalità e contrasta con la normativa statale. Tutti gli ambiti dovevano essere sub provinciali”. “Si violano norme nazionali – ha aggiunto Fattori – anche sui criteri di rappresentatività all’interno dei comitati di gestione degli Atc e la normativa regionale sulla parità di genere”.
Il capogruppo Pd Leonardo Marras ha ribadito l’esigenza di “un’organizzazione che garantisca efficienza” e l’importanza della “scelta di innovazione della centrale unica di committenza, un’organizzazione obbligatoria ma autogestita dagli atc”. Sui criteri di rappresentatività Marras ha ribadito che “i comitati devono garantire funzionalità, devono essere quindi giustamente contenuti e vi devono coesistere in equilibrio le competenze di tutte le varie componenti da quella venatoria a quella agricola”. “Non è nemmeno vero – ha concluso Marras -che non esiste la parità di genere perché da qui in avanti si seguirà la legge sulle nomine”.
Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi si tratta di un testo che ha rispettato tutte le procedure e che per le previsioni che contiene è da considerarsi al riparo da nuove ed eventuali impugnazioni. Remaschi ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dalla commissione consiliare, per il confronto aperto e per le numerose consultazioni. L’assessore regionale ha sottolineato il contributo del M5S con l’emendamento nel quale si chiedeva, per dare chiarezza e trasparenza all’attività degli Atc, un controllo da parte della commissione consiliare competente e dalla Giunta regionale. Remaschi ha aggiunto che “fare una centrale unica con persone che abbiano competenze specifiche è una garanzia del rispetto delle norme”.
Fonte: BigHunter
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