Con la recente modifica alla LR 3/94, alla fine della passata legislatura, il Consiglio regionale ha dato un segnale ben preciso di attenzione a questo mondo; ora rapidamente dobbiamo modificare il 48/R , il Testo Unico dei Regolamenti che regima tutte le varie forme di caccia – prosegue Vivarelli – ma la sfida più grossa per la Regione e per tutti noi, ATC, Agricoltori e Cacciatori, sarà la definizione nel nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale. Attualmente, infatti, vengono ancora applicati i Piani predisposti dalle ex Province, piani ormai scaduti da almeno cinque anni. Sarà un impegno rilevante in cui occorrerà attivare al più presto un tavolo regionale di confronto fra i soggetti interessai e l’Ente legiferante.
Con l’Assessore Saccardi, riguardo all’argomento Covid-19, è stato affrontato anche il problema di come gestire un’opportuna ripresa delle attività di caccia qualora la Toscana tornasse ad essere zona “arancione”. Senza dimenticare nessuna forma di caccia, che sia lepre, fagiano, beccaccia, appostamenti alla migratoria, ecc… a destare particolare attenzione è poter ripartire con la caccia al cinghiale in braccata da parte delle squadre.
Dati alla mano ogni settimana di chiusura dovuta alla zona rossa, di fatto, fa mancare all’appello l’abbattimento, su tutta la Regione, di circa 5.500/6.000 cinghiali; animali che nella primavera/estate 2021 troveremmo a scorrazzare nei raccolti cerealicoli che vitivinicoli con danni rilevantissimi per la nostra agricoltura.
Conclude Vivarelli: È stato un ottimo avvio, un confronto cordiale e franco, con la chiara sensazione che l’Assessore Saccardi voglia affrontare con determinazione e risolutezza i temi che oggi sono sul tavolo, compresa l’emergenza Covid. Saccardi ha dimostrato nel nostro primo incontro di aver ben compreso l’importanza e il ruolo che gli ATC toscani possono e devono avere in sinergia e concertazione con la Regione”.
Roberto Vivarelli
Responsabile Coordinamento ATC della Toscana